Niente stipendio? Nessun affitto!

A causa del COVID-19 hai perso il lavoro? Non riesci più a pagare l’affitto?         

Molte persone si trovano letteralmente sul lastrico, a causa della crisi sociale e economica attuale, ma possiamo reagire:

  • Ricontratta l’affitto. Puoi metterti d’accordo con il proprietario di casa per ridurre l’affitto in questo periodo di emergenza, in tutta Italia molte persone lo stanno già facendo!

A questo link puoi scaricare una lettera da mandare al proprietario per proporre la riduzione: https://sullabreccia.noblogs.org/modello-di-lettera-per-contrattazione-di-affitto/

  • Il propietario si rifiuta? Sciopera! Non devi aver paura di perdere la casa perché tutte le procedure di sfratto sono bloccate fino al 1 settembre e i tribunali sono intasati! Non buttare il poco che hai nell’affitto!
  • Contattaci e condividi la tua esperienza. L’unione fa la forza: siamo un gruppo di giovani, e abbiamo deciso di fare e diffondere lo sciopero dell’affitto e molti di noi hanno ottenuto delle riduzioni! Insieme possiamo trovare la migliore strategia per parlare e contrattare con il proprietario di casa, e la tua esperienza può dare forza ad altre persone!

Chiamaci al (+39)3294318856 o scrivici su questa pagina:  https://www.facebook.com/collettivotilt/; possiamo darti una consulenza, raccontarti la nostra esperienza e trovare il modo di organizzarci insieme!

Modello di lettera per contrattazione di affitto

Raccomandata AR / E-mail …………….

Oggetto: locazione Via …………………………. N. … 

Gentile sig. ……………………….

In relazione al contratto di locazione da me stipulato per l’appartamento di Sua proprietà sito in …………., Via ……………………….., N. ….  Le faccio presente che a causa della nota diffusione del  Covid-19, e delle conseguenze sull’economia, non ho la possibilità di versare il canone come pattuito in contratto.

Infatti in questo mese non ho percepito alcuna somma poiché ………………………………………. e nei prossimi mesi, per la medesima ragione, non prevedo miglioramenti.

Sono a conoscenza della possibilità che il Parlamento intervenga con misure integrative o fiscali e pertanto, in attesa di novità legislative, Le propongo di ricontrattare il canone con una delle seguenti ipotesi:

  • Diminuzione del canone fino alla scadenza del contratto del ……… % [la percentuale di quanto voglio ridurre l’affitto]
  • Diminuzione del canone per ….. mesi del …….. % [come sopra]
  • Sospensione per i prossimi ….. mesi del versamento del canone, impegnandomi a riprendere il pagamento del canone, non appena finisce l’emergenza.

Resta inteso che continuerò a versare quanto dovuto per oneri condominiali e utenze.

In mancanza di una sua risposta, ovvero di rigetto di tutte le proposte sopra indicate, Le comunico che dal prossimo mese …..

  • verserò il canone in misura ridotta ed esattamente la somma di € ……………
  • non verserò il canone di affitto

Ogni risposta potrà essere inviata a mezzo E-mail all’indirizzo: …………………………………….

Saluti

Li,……………

 

Sportello contro lo sfruttamento

Il Primo Maggio, da più di un secolo, significa scendere in piazza. C’è chi lo fa per tradizione, chi per rabbia, chi per ascoltare il concerto, chi per porre le rivendicazioni per cui lotta ogni giorno: la data del Primo Maggio, in ogni caso, ha sempre significato soprattutto stare insieme in strada.

Quest’anno, chi governa l’attuale crisi epidemica in Italia non avrebbe voluto che questo succedesse.

Mentre è iniziata ufficialmente la “fase 2”, che ha costretto milioni di lavoratrici e lavoratori a rinchiudersi in altrettanti angusti spazi chiusi, continua infatti a perdurare il divieto di manifestazioni e scioperi in tutto il paese, divieto che – evidentemente – nulla ha a che fare con la benché minima giustificazione sanitaria.

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Produci, confinati, crepa: note a margine del Primo Maggio 2020

Nella giornata di ieri la “Rete triestina per il 1° maggio 2020” ha lanciato una chiamata per invitare tutte e tutti a scendere in strada con un cartello o un altro messaggio visibile. «Vogliamo riprenderci lo spazio fisico, riconoscerci seppur distanziati e rompere l’isolamento del virtuale», recitava il comunicato. Ma l’obiettivo della giornata non era semplicemente appagare la voglia di ritornare in strada e ritrovare forme non virtuali di socialità: prima di ogni cosa si intendeva festeggiare il Primo Maggio, giornata dei lavoratori e delle lavoratrici, ricordandone i significati profondi e la sua traduzione nel tempo presente.

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Oggi è il primo maggio.

Oggi è il primo maggio.
Qualcunx ha pensato fosse opportuno celebrare la giornata delle lavoratrici e dei lavoratori ricordando in modo visibile ed emblematico le responsabilità della strage in corso.
Qualcunx ha voluto lasciare almeno un messaggio discordante nel mare di dichiarazioni da “Fase 2”, con ormai il padronato che punta esplicitamente al riavvio degli affari senza più finte e messinscene stile codice ATECO falsato.
C’è chi nei passati due mesi ha sofferto e avuto lutti, c’è chi ha continuato a fatturare su queste disgrazie. Quelli che piangono miseria sono quelli che non hanno dovuto piangere morti, che hanno intascato dividendi mentre centinaia di persone al giorno morivano per questo.
Mesi di prigionia per alcuni, mesi di lavoro senza pause per altri: a milioni abbiamo continuato a produrre, ogni giorno, perché il mercato non ammette clemenza e non contempla pause.
Adesso il peggio non è passato e la nostra rabbia deve tornare con gli interessi tutto quello che abbiamo patito. Siamo in guerra e il nemico è di classe: è Confindustria, sono i padroni e i loro terminali politici. Devono pagare tutto e pagare caro.

Buon primo maggio a tutte e tutti.

Di seguito gli stencil apparsi davanti alla sede di Confindustia FVG e per le strade di Trieste.